Si è fatto un gran parlare negli ultimi mesi di Cloud Nazionale, la strategia infrastrutturale finalizzata alla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni italiane, che il ministro Colao vuole sulla nuvola per almeno il 75% entro il 2025.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede fondi e finanziamenti nella cybersecurity e nella “cloudification”, il trasferimento sul cloud di dati e attività della Pubblica Amministrazione.
Per aderire al progetto non sembrano ancora esserci linee guida ma TIM, Leonardo e Fincantieri si sono prontamente candidati in partnership con: Google, Microsoft e AWS. La partnership con i cosiddetti “hyperscaler” è stata presentata come indispensabile per il Paese ma, nei fatti, frutto della estraneità dei pur grandi soggetti al mondo e al mercato del cloud computing. D’altra parte, i grandi operatori globali cloud sono indubbiamente leader di mercato ma sono tutti extra-europei, pronti sì a gestire dati e informazioni strategici delle nostre PA ma esponendoli al rischio di ingerenze da parte di potenze straniere.
La creazione del Consorzio Italia Cloud
Seeweb, insieme con un gruppo di operatori cloud italiani, ha voluto presentare la propria manifestazione d’interesse, facendo seguito all’iniziativa di Aruba e Almaviva, ma creando Consorzio Italia Cloud, un’organizzazione fatta di sole aziende italiane, con alle spalle una reale e concreta e competitiva esperienza di mercato nell’ambito del cloud computing che si candidano come player per la costruzione del cloud nazionale previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza o PNRR.
Antonio Baldassarra, Presidente e Amministratore Delegato di Seeweb, è stato nominato Consigliere di Amministrazione del Consorzio.
Insieme a Seeweb, sono entrate nel Consorzio: Sourcesense, Infordata, Babylon Cloud, EHT e Netalia. Tutte si mettono a disposizione per offrire competenze e capacità di creazione e conduzione di infrastrutture di cloud pubblico, privato o ibrido.
Un cloud in grado di servire processi, elaborare e archiviare dati garantendo trasparenza e aderenza al GDPR, nella consapevolezza della strategicità geopolitica rappresentata dai dati dei cittadini e delle pubbliche amministrazioni: le aziende parte del consorzio garantiscono dati in Italia, compliance alle normative europee sulla data protection, interoperabilità, gestione attraverso soggetti a capitale e management italiano. Il tutto in ottica di sostenibilità ambientale ed efficientamento delle risorse di data center, dato l’impatto della digitalizzazione sull’ecosistema ambientale.
Le proposte del consorzio italiano della nuvola
Con la manifestazione di interesse presentata al Ministero dell’Innovazione – offrirsi come partner tecnologici italiani per rispondere alle istanze del PNRR – il Consorzio si è presentato al MITD con proposte quali:
- valorizzare le competenze del Paese, dove da sempre sono presenti operatori del mondo Internet in grado di raccogliere e soddisfare le esigenze dei cittadini dialogando con il mondo universitario e della ricerca;
- promuovere un sistema interoperabile e aperto, che riconosca e non penalizzi il ruolo degli operatori domestici;
- favorire la prossimità del dato, con la sua localizzazione in data center italiani nel rispetto delle norme europee GDPR;
- rendere l’efficienza energetica degli operatori cloud uno standard e contribuire all’ottimizzazione delle risorse tramite la federazione dei servizi;
- raggiungere un’eccellenza tecnologica in grado di sganciarsi dalla dipendenza dai big tech.
Come raggiungere gli obiettivi per un cloud davvero nazionale
Il Consorzio si propone di realizzare gli obiettivi che pone tramite:
- programmi di ricerca scientifica applicati al mondo dei data center e dell’IT;
- l’applicazione industriale degli standard elaborati dall’associazione europea Gaia-X;
- lo sviluppo delle competenze come elemento base per una effettiva autonomia tecnologica;
- il trasferimento tecnologico verso i consorziati dei risultati raggiunti;
- lo studio delle evoluzioni giuridiche della privacy e della tutela del dato e le conseguenti applicazioni nell’ambito del design tecnologico e di rete.
Il Consorzio Italia Cloud è aperto a chiunque del settore ne condivida le istanze e i fini, ma anche a pubbliche amministrazioni e società in house che vogliano acquisire un ruolo di primo piano e apportare valore per il Paese attraverso la realizzazione del piano governativo del Polo strategico nazionale per il cloud computing.
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