La microimpresa in Italia manca di competitività e non sempre adotta il cloud, che invece la velocizzerebbe.
Eppure la consapevolezza cresce, come conferma il nostro Fabio Fedele intervistato dal Corriere Comunicazioni
Un’inchiesta del Corriere Comunicazioni fa il punto su come le microimprese in Italia ancora facciano fatica a capire e scegliere il cloud. C’è chi non lo usa, ancora vincolato a soluzioni domestiche, ma c’è anche chi proprio non lo conosce. O pensa che i vantaggi del cloud siano per lo più rivolti alle grandi aziende.
Nulla di più sbagliato. Come evidenzia Corcom è proprio della microimpresa che occorrerebbe incrementare la competitività. Ma queste attività di sostegno in Italia ancora non si vedono. E ancora non si comprendono appieno la funzione della tecnologia e l’importanza del cloud.
Fatta eccezione per il Regno Unito, l’Europa è parecchio indietro, eppure le PMI con l’uso del cloud potrebbero guadagnare in velocità, flessibilità, minore investimento economico. Usare il cloud significa liberarsi di molte incombenze.
Seeweb, che ha creduto per prima nel Cloud Computing, fa il punto attraverso le parole di Fabio Fedele, Coordinatore Tecnico di Seeweb, che a Corriere Comunicazioni dichiara: “Raffrontando la frequenza di attivazione dei nostri cloud server tra l’ultimo trimestre 2009 e il primo trimestre 2013 rileviamo un incremento di oltre il 100% e anche il tempo di persistenza dell’istanza è in crescita. Questo significa che nonostante tutto c’è una direzione di crescita almeno nel medio termine, e che siamo in una fase di adozione concreta e consapevole”.
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