L’Ora del Codice e il valore del pensiero computazionale

L'Italia è il primo Paese al mondo dopo gli USA per partecipazione all'Ora del Codice. Mario Rossano, responsabile Progettazione Software di Programma il Futuro, ci racconta il successo di quest'iniziativa. E ciò che secondo lui è l'essenza del coding.
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L’Italia, come lo scorso anno, ha abbracciato pienamente l’iniziativa attraverso “Programma il Futuro, il progetto congiunto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del CINI (il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) che ha l’obiettivo di insegnare agli alunni gli elementi base del coding, iniziando appunto dal 7 dicembre ma andando poi avanti con le attività di formazione sulla programmazione informatica per tutto l’anno scolastico.

Mario Rossano, consulente CINI, presso la sede Seeweb di Frosinone
Mario Rossano, consulente CINI, presso la sede Seeweb di Frosinone

Ho intervistato il Responsabile Progettazione Software di Programma il Futuro, il nostro cliente Mario Rossano, per avere un suo commento e capire l’impatto dell’Ora del Codice nel mondo della scuola italiana e devo dire che ci ha trasmesso tutta la passione e l’entusiasmo che ha messo in questo progetto.

Premetto che Mario, in virtù del suo ruolo, si è occupato di progettare il bridge di interfaccia con code.org e hourofcode.com, dell’integrazione della piattaforma Edoc@Work (HP, Enea) in Programmailfuturo.it e dell’implementazione di un sistema di crittografia frattale il cui algoritmo è oggi distribuito gratuitamente su CPAN.org; in particolare, il codice informatico dell’interfaccia in linguaggio Perl verso Code.org è stato richiesto dagli USA per distribuirlo come open source anche a altri partner nel mondo, come per esempio il Brasile.

Mario Rossano: l’Ora del Codice? Imperdibile opportunità per la scuola italiana

C: Mario, come è nata la tua collaborazione con il CINI?
M: La mia collaborazione con il CINI è iniziata come naturale prosecuzione di altri incarichi che ho avuto dall’Università Federico II, per cui ho progettato, ad esempio, web e servizi del portale del Dipartimento di Scienze Chimiche e del gruppo COMICS del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell’Informazione, che svolge attività di ricerca anche presso i laboratori CINI di Napoli.
Colgo anzi l’occasione della nostra conversazione per ringraziare gli ideatori di “Programma il Futuro” che mi hanno voluto nel team, i Proff. Giorgio Ventre (Università di Napoli “Federico II”) ed Enrico Nardelli (Università di Roma “Tor Vergata”) del CINI, rispettivamente direttore didattico e direttore dei lavori del progetto che è in collaborazione con il MIUR.

C: Cosa pensi del progetto e dell’opportunità di portare la programmazione nelle aule?
M: Il progetto rappresenta un’interessante novità e un’imperdibile opportunità per la scuola italiana ma anche per tutti i cittadini che desiderano avvicinarsi alla vera essenza della programmazione, ovvero al cosidetto “pensiero computazionale”: una metodologia di approccio ai problemi che permette di risolverli in modo efficiente e creativo, destrutturandoli in problemi più piccoli, connessi logicamente tra loro.

Il pensiero computazionale aiuta a sviluppare quella forma mentis che è anche peculiarità del progettista software – o del sistemista – ma che si rende estremamente utile in ogni ambito lavorativo. La creatività, unita alla logica, sono il connubio dirompente del pensiero computazionale e speriamo, con “Programma il Futuro”, bagaglio di quanti più cittadini possibile. Il coding è quindi lo strumento principe per giungere alla formazione del pensiero computazionale, il mezzo tramite cui arriviamo all’effetto.

C: Puoi anticiparci qual è la roadmap futura?
M: Quanto alla roadmap futura ci saranno tante novità a caratterizzare il prossimo anno per cui il mio consiglio è “stay tuned” su programmailfuturo.it. Al momento è appena terminata la settimana mondiale dell’ora del codice (7-13/12/2015) e ci godiamo l’importantissimo risultato ottenuto: l’Italia si conferma primo paese al mondo, dopo gli USA, quanto a partecipazione all’ora del codice.

A tal proposito abbiamo pubblicato la distribuzione sul territorio nazionale degli eventi, mappa basata sulle API di OpenStreetMap e, come si evince, la copertura è pressocché totale.

La mappa costantemente aggiornata con i nuovi iscritti all'Ora del Codice
La mappa costantemente aggiornata con i nuovi iscritti all’Ora del Codice

Desidero anche sottolineare, e lo faccio con una nota di orgoglio anche in qualità di membro della community Perl italiana (www.perl.it), che a testimonianza della qualità del progetto “Programma il Futuro”, tra i risultati ottenuti c’è lo sviluppo del codice open source in Perl per l’interfacciamento ai sistemi di registrazione e login verso code.org e di registrazione ad hourofcode.com, codice che ci hanno richiesto dagli USA in modo da renderlo disponibile anche ai partner degli altri Paesi partecipanti.

C: Avendo vissuto da vicino l’esperienza di “Programma il Futuro”, quali valori e benefici pensi abbia portato al mondo della scuola?
M: A mio avviso i benefici prodotti sono molteplici. Intanto la stessa partecipazione così ampia dimostra la “sete” di sperimentazione in campo informatico. Da quanto ho potuto constatare, riferendomi ad esempio alle scuole primarie che formano i cittadini di domani, i bambini sono stati davvero entusiasti: dopo i primi approcci agli esercizi presenti su Code.org, traspare dai volti la contentezza di vedere che quanto si “dice” di svolgere alla macchina – nel suo linguaggio – viene eseguito come ci si aspetta ed è questo il grande risultato ovvero di imparare divertendosi.

Se definiamo la cultura come ciò che ci resta dopo aver dimenticato tutto quanto abbiamo studiato, sono certo che le ore del codice, ovvero quell’educazione al ragionamento analitico, lasceranno un’impronta indelebile. Valori quali la cooperazione, la logica, il merito sono tutti aspetti dell’educazione al pensiero computazionale. Personalmente non posso che essere contento e pienamente soddisfatto della diffusione e dell’ampia adesione che ha ricevuto il progetto e di aver preso parte alla formazione dei cittadini di domani tra cui, spero, ci saranno tanti futuri hacker… poiché il vero hacking è risolvere un problema in modo nuovo, efficiente e mai tentato prima!

Per chi fosse curioso sono disponibili anche le slide di presentazione realizzate dai direttori del progetto, Prof. Enrico Nardelli e Giorgio Ventre. Buona visione.

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