Negli ultimi anni si parla sempre più spesso del potenziale dell’e-commerce, soprattutto in Italia dove il governo italiano ha sentito l’esigenza di regolamentarlo. Acquistare online infatti, da pratica di nicchia è diventato un rituale abitudinario.
Attualmente gli italiani che, secondo alcune ricerche effettuate da Nielsen, Connexia e dalla School of Management del Politecnico di Milano, nell’ultimo anno hanno effettuato almeno 10 acquisti online, sono circa 3,7 milioni. D’altro canto, anche i commercianti, sia piccoli che strutturati, stanno imparando a sfruttare il commercio digitale espandendosi anche oltre il confine nazionale.
Il fenomeno dell’e-commerce è in crescita in tutta Europa; solo tenendo presente l’effetto che si è andato a diffondere in Gran Bretagna, Germania e Francia, rappresenta quasi l’80% dell’e-commerce europeo. Considerato il 2013, il livello del commercio elettronico ha raggiunto la cifra di 1250 miliardi di dollari con un incremento del 18,3% rispetto all’anno precedente. In Italia il valore stimato nel 2013 è pari a 22,3 miliardi di euro. Per non bastare, secondo Audiweb, il fatturato delle vendite negli ultimi 12 mesi è cresciuto del 6%.
Nonostante questi dati, il marketing online è ancora un’attività critica per la maggior parte delle aziende italiane che, anche se dimostrano una certa volontà all’investimento sul canale mobile, hanno un’attività sui social media difficoltosa.
Tra i settori che hanno tratto maggior vantaggi dal commercio elettronico in Italia ci sono:
– settore abbigliamento +30%;
– settore informatico ed elettronico +20%;
– settore assicurativo +14%;
– settore turistico +13%;
– settore editoriale e musicale +6%.
Come si evince dai dati sopra riportati, il quadro italiano è nel complesso positivo e lascia ben sperare per il futuro dell’e-commerce. Nonostante l’Italia sia uno dei paesi europei meno digitalizzati d’Europa, con un’alta percentuale di persone anziane e quindi poco propense agli acquisti online e all’utilizzo di carte di credito, negli ultimi anni c’è stato un vero cambiamento. Si allarga sempre di più il concetto del “everywhere and everytime“: gli utenti possono acquistare ovunque si trovano e in qualunque momento della giornata. Ad oggi, i cosiddetti web shopper italiani sono 14 milioni. In sostanza, l’Italia non può fare a meno del contesto dell’e-commerce, quello attuale è il momento ideale per osare ed avviare il processo di “multichannel transformation” indispensabile per raggiungere un pubblico più vasto.
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